Partnership al progetto

Ho intervistato il consigliere Gabriele Spaziani dell’associazione culturale a carattere volontario “Astrofili Palidoro”. Si occupano astronomia e nel particolare di astrofotografia, tema del mio programma, per questo ho scelto questa associazione per una possibile partnership al progetto.
Riporto di seguito l’intervista.
Dopo i saluti e le presentazioni, iniziamo con le domande:

Cos’è il Gruppo Astrofili Palidoro? Come è nata l’associazione? Chi ha avuto l’idea?
Siamo prima di tutto un gruppo di amici che hanno la passione per l'Astronomia e per il cosmo in genere. È stato il presidente Giuseppe Conzo ad ideare il gruppo. Siamo un'Associazione Culturale a carattere volontario, apolitica e senza fini di lucro. Ci occupiamo di divulgazione Astronomica nel territorio di Fiumicino e molto spesso ci allaghiamo in base alle richieste, soprattutto di scuole. Il nostro scopo è "seminare l'Astronomia" sia negli adulti ma soprattutto nei bambini, e mostrargli gli oggetti che si trovano nel cielo.
Avete una vostra sede? Se si, come coprite eventuali spese?
Attualmente no. Ci stiamo pensando, purtroppo c’è molta burocrazia, quindi siamo in attesa di molte risposte. Però è un’idea che abbiamo per il nostro futuro.
Ho notato che organizzate corsi di astronomia nelle scuole. Avete riscontrato interesse da parte dei giovani nei confronti della disciplina?
Assolutamente si, sono molto vogliosi, curiosi verso gli strumenti anche, come ad esempio il telescopio. Ci pongono tante domande, ed è importante perché il nostro scopo è proprio di far vedere ai bambini un qualcosa di diverso rispetto al comune.
Navigando sul vostro sito internet, ho trovato una sezione dedicata all’ Astrofotografia. Chi se ne occupa? Avete mai pensato di organizzare corsi relativi anche a questo tipo di attività?
Si, il prossimo anno partiranno dei corsi di Astrofotografia, anche all’interno del nostro staff, così chi non è molto pratico potrà approfondire questo discorso. Comunque si abbiamo la sezione “Astrofotografia”, ma non c’è qualcuno in particolare che si occupa di questo, siamo un gruppo, siamo tutti collaboratori. Tutti abbiamo attrezzature apposite per fotografare, chi riesce a fare qualcosa di interessante poi la pubblica sul sito.
Crede che la costruzione di un’accademia dedicata all’Astrofotografia possa apportare valore al lavoro che svolgete? Avere un centro ben strutturato e organizzato dedicato interamente alla fotografia astronomica, potrebbe coinvolgere più persone e avvicinarle alla disciplina?
Si, sicuramente potrebbe avvicinare molte più persone a questa branca della fotografia molto particolare. Riscontrato poi l’interesse da parte di tutti questi bambini, ecco, potrebbe dare anche una buona formazione a questi che intendono intraprendere poi un percorso accademico in questa direzione. Purtroppo il problema che abbiamo qui a Roma, ma in Italia in genere, è l’inquinamento luminoso, quindi questo tipo di lavoro è difficile, c’è sempre bisogno di attrezzature più tecniche e specifiche per poter migliorare sempre di più. Un centro specializzato in questo senso, e dotato delle strumentazioni giuste potrebbe produrre risultati anche in termini di miglioramento e di ricerca.
A questo proposito le parlo del progetto che sto facendo per il Laboratorio di Progettazione Architettonica del Professore Antonino Saggio. Il progetto sorgerebbe nella zona di Tor Sapienza, a Roma. Ci troviamo in un contesto periferico, a dover colmare uno dei tanti vuoti urbani che caratterizzano il quartiere. Per riempire uno di questi vuoti, ho pensato alla costruzione di una scuola di fotografia, che ha come tema centrale l’astronomia, organizzato un po' alla maniera di un campus.
Quello che si va a sviluppare è un progetto di mixitè, ovvero prevede la coesistenza di più funzioni. Comprende una zona di living (alloggi per gli studenti), una zona dedicata al creating (principalmente gli ambienti della scuola, quindi aule, laboratori e tutti gli spazi necessari al funzionamento di quest’ultima) ed una zona dedicata all’exchange, che permetta l’autosufficienza dal punto di vista economico della scuola (caffetteria, galleria espositiva e shop specializzato di strumenti tecnici per la professione). Il tutto in un’ottica di infrastructuring e di rebuilding nature, con l’intento di legare le operazioni progettuali ad una rete di relazioni morfologiche e spaziali, e con il tentativo di riportare un livello di naturalità dentro la città e dentro l’architettura.
Crede che una struttura organizzata in questo modo possa funzionare per svolgere questo tipo di attività nel modo più completo?
Si, sicuramente sarebbe utile per svolgerla nel modo più completo, il progetto è il più completo che possa esserci. Sarebbe compatibile anche con la nostra esigenza di avere una sede, grazie alla quale sarebbe possibile coinvolgere molte persone, e creare un ottimo livello di collaborazione nel campo, come ho detto prima, per la ricerca. Riprendendo anche il discorso che siamo sempre nelle scuole, direi compatibilissimo con le nostre ambizioni e la nostra voglia di andare avanti, divulgare l’astronomia, così come la fotografia, e poter contribuire a dare una buona formazione a questi giovani che sono appassionati del cosmo.
Cosa sarebbe utile avere in questa accademia in relazione alle esigenze del tema?
Sarebbe utile una sorta di cupoletta, una specie di osservatorio, con un telescopio fisso, già calibrato magari. Poi si, delle aule, laboratori di informatica diciamo, dedicate all’elaborazione delle foto. C’è sempre un grande lavoro di post-produzione dopo lo scatto. Sono necessari quindi degli spazi appositi dotati di strumenti per l’elaborazione. Possiamo invece bypassare le camere oscure e quant’altro visto che oggi è tutto digitalizzato e noi in primis lavoriamo in questo modo.

Ringrazio per la disponibilità e saluto il Consigliere Gabriele Spaziani.

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