L'imprinting
Sono certo di essere già stato qui, ora come mille altre volte prima d'ora, e spero di ritornarvi altre mille. ~ Goethe |
Il mio luogo dell’imprinting si trova in un piccolo paesino
di nemmeno duemila abitanti nella provincia di Viterbo, Civitella d’Agliano. È situato
su di una rupe tufacea della zona dell’“alta Tuscia”. Il suo paesaggio è già di
per se suggestivo, reso unico dalle lingue di argilla biancastra che prendono
il nome di calanchi, i quali sembrano conferire al paesaggio un aspetto
quasi lunare.
Civitella è il paese originario di mio nonno, il paese dal
quale è fuggito appena ne ha avuto la possibilità compiuti diciotto anni, quel
posto gli è sempre stato stretto. Strano come a me invece comunichi un senso di
libertà, serenità e leggerezza. Forse perchè a questo luogo sono legati gran
parte dei miei ricordi dell’infanzia, di quando tutte le estati andavamo a
passare almeno un paio di settimane lì, io e la mia famiglia.
Io e mio fratello Matteo amavamo correre e perderci nei
vicoli stretti di quel paesino, tantissimi vicoletti che si incrociavano in mezzo
ai quali si incastravano le vecchie case del paese. Lo chiamavamo il “labirinto”.
Eravamo continuamente alla ricerca dei posti più nascosti, delle stradine
alternative, dei panorami più suggestivi, di affacci e scorci che non dovevamo
rivelare, posti che una volta scoperti dovevano rimanere segreti, solo nostri.
Fu così, in una delle
tante passeggiate per i vicoli, che scoprimmo uno di questi affacci. Uno
scorcio sulla natura più incontaminata, un panorama mozzafiato. Ricordo che per arrivarci abbiamo dovuto scavalcare qualche
cancelletto di troppo, per poi ritrovarci sul terrazzo di una signora che quando
ci vide lì sopra quasi si spaventò. Quello era il punto migliore per osservare
il panorama, da lì sopra si vedeva tutto. Quello era sicuramente uno dei posti
migliori che avevamo scoperto.
Ci sono tanti altri posti a cui sono legata e che hanno impresso
nella mia memoria dei ricordi, tuttavia quello scorcio rimane il mio preferito.
Ancora oggi quando vado a Civitella, vado sempre in quel punto, ci passo qualche
minuto, rimango lì a fissare la natura, quella natura così grande che mi fa sentire
così piccola.
Civitella è un luogo che trasmette pace, silenzioso, dove a
parlare è solo la natura, un luogo in cui oggi torno quando non ho voglia di
sentire alcun rumore, se non qualche cinguettio degli uccelli. È un ottimo rifugio
dal caos di una città come Roma. È il luogo ideale dove staccare dai ritmi
frenetici della nostra quotidianità.
La piccola casa è composta da un piccolo soggiorno con
angolo cottura e due camere, ma ha comunque tutto ciò che serve. È essenziale,
è pura, è semplice, è calda.
Queste sono alcune delle sensazioni che avverto quando sono
lì. Un ritorno alla purezza e semplicità che ha caratterizzato la mia infanzia
in quel luogo, alle piccole scoperte, che però sembravano così grandi.
Se dovessi trovare una parola chiave da accoppiare al mio
luogo dell’imprinting, direi senza alcun dubbio SCOPERTA.
È un luogo che ha rappresentato per me una scoperta, un piccolo
pezzetto di Civitella senza il quale ora non saprei immaginarla.
Un luogo MORBIDO E AVVOLGENTE.
Un luogo MORBIDO E AVVOLGENTE.
Ho letto con interesse e l’effetto scoperta, forse, può essere un’arma di progetto.
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